Saper perdere

Ho insegnato per cinque anni nelle scuole primarie. Una mattina dopo la consegna di una prova di scienze andata male, uno dei miei allievi mi rimproverò di non apprezzare gli sforzi che faceva e “di avercela con lui”. Forse lo avevo preso di mira e forse aveva ragione. Ma con le sue rimostranze riuscì a farmi vedere dal di fuori e a interrogarmi sul significato del mio insegnamento. Stavo facendo la cosa giusta? O potevo migliorare? Avevo dei pregiudizi?

A volte, presi dalla foga dell’insegnamento, si riflette poco su quello che si sta facendo. Questo bambino con la sua scenata mi fermò per un attimo. Ha sicuramente colto nel segno se dodici anni dopo ci sto ancora pensando.

La morale della favola, però, è diversa. Non stavo insegnando scienze, non stavo consegnando una prova scritta dal mio punto di vista insoddisfacente, non stavo neanche mettendo un freno ai capricci di uno scolaro: avevamo imparato, assieme, che a volte si perde.

E saper perdere è una delle lezioni migliori che si possono imparare dalla vita. Non sempre te la insegnano a scuola.

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