Chopin visto dai suoi allievi.
A cura di Costantino Mastroprimiano, trad. di Enrico Maria Polimanti,
Casa Editrice L’Astrolabio – Ubaldini Editore, Roma 2010, pp. 432, € 40
Eigeldinger, professore emerito all’Università di Ginevra, intreccia una miriade di testimonianze su Chopin lasciando la parola ai testi: presenta al lettore le fonti in modo rigorosamente filologico e ampiamente annotate, in una buona traduzione italiana aggiornata rispetto all’ultima edizione francese.
Il profilo di Chopin pianista e didatta emerge a 360°, lontano da tanti – alcuni consolidati – stereotipi, come quello che lo avrebbe voluto anche negli anni parigini un maestro riluttante. Dalla bocca dei suoi allievi (di cui qui vi è un repertorio) e di chi lo conobbe, nella prima parte del testo si dipanano la sua tecnica e il suo stile pianistico, bilanciata nella seconda parte da due annessi dettagliatissimi che esaminano gli esemplari annotati dagli allievi e le loro diteggiature. L’interpretazione delle opere è quella che Chopin (laconicamente) offrì dei suoi stessi lavori, più narrativa è invece la sezione dedicata a Chopin visto da chi l’ha ascoltato.
L’autore ha voluto «avvicinarsi il più possibile alle intenzioni di Chopin studiando le sue idee sull’arte e sulla didattica del pianoforte, oltre che del contesto musicale ed estetico in cui s’inseriscono». Ci è riuscito egregiamente.
Giornale della Musica 292, maggio 2012, p. 29