Scrivere di musica, una guida pratica e intima di Rossano Lo Mele

Tra il memoir e il manuale di istruzioni per il giovane critico musicale, Scrivere di musica, una guida pratica e intima di Rossano Lo Mele (Minimum Fax anche in ebook), direttore editoriale del mensile Rumore e batterista dei Perturbazione, non manca un colpo. A partire dal blurb: “Chi scrive di musica si arroga il diritto di spiegare agli altri cosa stanno sentendo. Non è una faccenda da poco”.

Poco importa (ancor meno oggi) che si viva in un paesello minuscolo o in una metropoli, è nell’adolescenza che scocca la scintilla: come trasformare la passione nella meta di una vita prima e in un lavoro poi è la sfida. Pare facile!

Tenendo sempre viva l’attenzione, l’autore rievoca l’apprendistato sulle riviste cartacee e in radio, scrive dei modelli giornalistici (per dirne due: dal mitico Lester Bangs a Paul Morley) a cui guardò e delle riviste che fecero un’epoca, annota gli incontri memorabili, fa la tara alle star e, come un fratello maggiore, mette in guardia dagli ostacoli nei quali si può facilmente inciampare. 

Doppio Zero

Assolutamente musica: Murakami incontra Ozawa

Parlare di musica, lo sappiamo, è una sfida. Specie se si tratta di musica assoluta e non di opera. Ma paradossalmente questo libro, nato come una conversazione tra lo scrittore Murakami e il direttore d’orchestra Ozawa, non ci fa caso. 

Il segreto sta nella naturalezza: con grande semplicità Murakami si ritrova a parlare di musica con Ozawa, all’epoca convalescente. Gli incontri, che si succedono l’un l’altro, giovano alla salute del direttore d’orchestra e rivelano allo scrittore se stesso. Murakami scrive infatti: «Nel corso dei nostri incontri ho capito di voler rendere conto di una risonanza naturale del cuore. La risonanza del cuore di Ozawa, ovviamente, che ho ascoltato con la massima attenzione. Dopotutto, io facevo le domande e lui rispondeva. Ma spesso nelle sue parole sentivo l’eco del mio cuore» (p. 11).

Doppio Zero

Regge il futurismo al passare del tempo?

Confesso di aver sempre avuto il desiderio di assistere a una serata futurista e di essere partita ben disposta nei confronti dello spettacolo ravennate “Uccidiamo il chiaro di luna”.

 

Aereodanza, ®Alberto Calcinai

La sfida mi sembrava ardua: reggerà il futurismo al passare del tempo? L’ode alla guerra, in tempi così difficili? L’esaltazione della tecnica, ora che nel progresso ci viviamo? O, ancor meglio, i roboanti proclami – cui siamo abituati – dei manifesti futuristi, manterranno sulla scena le promesse altisonanti declamate sulla carta? A dare un’occhiata furtiva alla locandina (Marinetti, Russolo, Balla, Depero, Severini, Tullio Crali) s’intuiva che, comunque fosse andata, erano stati “arruolati” tutti quelli che contavano, prendendo a prestito il meglio del movimento dai suoi esponenti, più o meno celebri e bravi, più o meno di primo piano.

 

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Viaggio del mondo in 400 librerie: una storia di commercio e passioni, Jorge Carrión

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Jorge Carrión:

Librerie. Una storia di commercio e passioni

Milano, Garzanti 2015, pp. 327

«La libreria è leggera, la biblioteca pesante. […]

La libreria è crisi perpetua subordinata al conflitto tra novità e ambiente».

Com’è cambiato questo luogo atto ad accogliere libri nel corso del tempo? Come si modificherà in futuro? Come siamo cambiati noi? Perché abbiamo strutturato la nostra identità a partire dalla relazione con queste cose di carta e le persone che stanno loro attorno?

Scritto per Doppio Zero

I libri cambiano la vita?