Farinelli ritrovato

Farinelli VerdiIl Farinelli ritrovato, Atti del Convegno di studi, Bologna 29 maggio 2012, a cura di Luigi Verdi

Centro Studi Farinelli-Fondazione del Monte 1473, Lucca, LIM 2014,

XII-242 pp. € 32 con CD audio

Il Centro Studi Farinelli nasce a Bologna sulla fine degli anni ’90 ad opera di un gruppo di appassionati: Francesca Boris, Maria Pia Jacoboni, Vincenzo Lucchese Salati, Carlo Vitali e Luigi Verdi, curatore del presente volume “Farinelli ritrovato”.

Questo libro è tante cose in una: sono anzitutto gli atti di un convegno tenutosi a Bologna nel 2012, celebrando così il 230° anniversario della morte, avvenuta sotto le due Torri, dove Farinelli (ovvero Carlo Broschi) visse gli ultimi vent’anni della sua vita.

È un modo per riannodare il filo del tempo: ricorda in apertura Patrick Barbier i quarant’anni che ci separano dal romanzo Porporino ou les mystères de Naples che contribuì a divulgare il mondo dei castrati napoletani. Era il 1974: a quel tempo – e di acqua sotto i ponti ne sembra passata moltissima, se pensiamo alla fortuna del barocco oggi – la materia era per pochi specialisti.

È indagine storica, Piero Mioli ricostruisce infatti puntualmente la situazione del bel canto a Bologna all’epoca di Broschi, ma anche storico-artistica: grazie a Francesca Boris, Farinelli ci viene incontro anche di persona, nei suoi ritratti.

È frutto di ricerca archivistica e documentale: si legga a tal proposito il saggio sulla villa del celebre castrato di Thomas McGeary e Carlo Vitali, e il lavoro di Gabriella Cibei.

C’è il gossip (Castrato per amore di Valentina Anzani) e la quotidianità indagata da Rosaria Greco Grassilli e Vincenzo Lucchese Salati. Ci sono anche gli elementi per un bel giallo: bastino l’estumulazione e lo studio antropologico dei resti scheletrici, i cui risultati, qui presentati in italiano, erano già valsi un articolo sul Journal of Anatomy, e la riscoperta della tomba un servizio sulla BBC. E ancora basti leggere, per immaginare il suo canto ammaliante, l’analisi morfologica e funzionale di Nicola Lombardo, e l’affascinante ipotesi di Marco Beghelli dell’esistenza di un “baritono”, che conviveva col castrato, Farinelli (già indagata in Ermafrodite armoniche, Zecchini editore). E infine: Carlo Vitali ci accompagna al mercato delle droghe ricostruendo le vicissitudini di un autografo.

In appendice il libretto e la registrazione di “Farinelli, la voce perduta”, opera in un atto su libretto di Sandro Cappelletto e musica di Matteo D’Amico.

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