Pinacoteca Albertina – via Accademia Albertina 8 – Torino, 1° ottobre 2021-27 giugno 2022

Il Catalogo è edito da Gli Ori di Pistoia
“Disegnare la città”, l’Accademia Albertina e Torino tra Eclettismo e Liberty è un viaggio nella storia dell’arte e dell’architettura torinese che vuole ritrovare nel passato le sinergie e le ispirazioni utili al nostro futuro.
Ho contribuito al catalogo con un saggio sui nuovi spazi dedicati alla musica sinfonica nell’Esposizione generale del 1884.
Indice
Tra Ottocento e Novecento l’Accademia Albertina fu una fucina di formazione e ricerca che contribuì a definire la nuova immagine di Torino nel processo di trasformazione da città capitale a città industriale. Obiettivo della mostra è illuminare questa vicenda, e ciò che fu attorno ad essa, attraverso un percorso fatto di disegni architettonici e preziosi e affascinanti progetti decorativi, solitamente inaccessibili al pubblico.



Coordinati da Paola Gribaudo – Presidente dell’Accademia Albertina e ideatrice del progetto sostenuto anche dal Direttore Edoardo Di Mauro e dal Consiglio Accademico – hanno collaborato alla mostra: Guido Montanari, curatore della sezione dedicata alla storia dell’architettura e della città, Giorgio Auneddu Mossa, studioso dell’opera di Giulio Casanova, e Andrea Merlotti che propone una inedita lettura dei progetti del treno reale, tra antichi simboli e nuovi messaggi di una “reggia viaggiante”.

Nelle sale della Pinacoteca Albertina a riempire gli occhi di bellezza sono soprattutto i meravigliosi acquerelli di Giulio Casanova (1875 – 1961), docente di Decorazione che con grande maestria ideò e dipinse gli elementi artistici dei suoi straordinari progetti: dal caffè Baratti & Milano in piazza Castello a Torino, al Treno Reale concepito in preparazione del matrimonio tra Umberto di Savoia e Maria José del Belgio e ancora oggi a servizio della Presidenza della Repubblica. Opere originali solitamente conservate nel caveau dell’Albertina e che verranno esposte accanto ad immersive scenografie multimediali che gli allievi di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti hanno progettato e realizzato nei mesi scorsi.

L’eclettismo è lo stile principale del tempo indagato dal progetto. Le sue matrici culturali permettono una nuova libertà al progettista, aperto ad ampi repertori, che spaziano nella storia e nei luoghi. A inizio Novecento, in contemporanea con l’approccio eclettico, si diffonde il Liberty che, a partire dall’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna del 1902, trova nell’Albertina terreno fertile di sperimentazione. A Torino le pianificazioni della seconda metà dell’Ottocento sono esempi di sperimentazione di una nuova immagine urbana, sintesi di decoro e qualità dello spazio pubblico. Il disegno uniformato degli isolati, in prosecuzione della griglia urbana romana e soprattutto barocca, si accompagna a novità compositive come bovindi, torrette, abbaini e decori con figure umane, ritratti, fregi, timpani, cornici a stucco o in litocemento, che interpretano con fantasia e forse anche ironia, i dettami della storia.

