Dialoghetto di capodanno fra Richard Strauss e Johann Strauss figlio, di Paolo Isotta

 

Luogo: balze di Parnaso.

– J. Ossequi, Maestro!

– R. Prego: Doktor Strauss.

– J. Mi perdoni, ai titoli accademici non ho mai tenuto molto. Non mi faccio chiamare nemmeno Maestro.

– R. Sì, mio caro, ma la mia è laurea honoris causa, quindi falsa: allora conta davvero.

– J. Non avrei immaginato ragionamento così sottile.

– R. E io di esser così distratto dal disgusto e dall’ira. Son tre ore che la cerco, tra queste amene balze!

– J. Me? Che cosa Le ho fatto di male?

– R. Andiamo, carissimo Amico, non mi faccia il fesso. O che non le conosce, le notizie di laggiù? O che non sa che la Rai, per la prima volta nella Storia, e in tutto il mondo e nella sola Italia, ha deciso di non trasmetter più in diretta televisiva la seconda parte del Concerto di Capodanno dedicato a lei e ai suoi?

 

 

[…]

28 dicembre 2003, pp. 1, 34