Penso che questo lavoro sia necessario e che mi dia energia. Quando senti che qualcosa è così necessario, in modo urgente, non puoi dire semplicemente: “Bene, sono stanco, smetto.” No, lo devi fare perché è necessario, e questa è la mia unica fonte di energia.
Raramente esprimo pubblicamente il dolore per la perdita di qualcuno. Credo che debba restare privato.
Per Mario Messinis, per la sua intelligenza, non convenzionalità, enorme cultura, per la sua capacità di sorprenderci sempre, per il gusto di vivere strappando la vita dall’osso però voglio fare un’eccezione. Ricorderò sempre quella sera in cui si schierarono gli uni contro gli altri musicologi reazionari e progressisti e, come dice il detto:
“Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati”.
Ogni volta che metterò su un disco di Frank Zappa, caro Messinis, sono certa che ti metterai a sorridere.
Arrivederci, caro Mario.
(Venezia, 7 marzo 1932 – Venezia, 8 settembre 2020)
Una (ri)considerazione della modernità in musica attraverso opere-chiave che ne rappresentano gli snodi fondamentali. Ogni lavoro è inserito nel contesto dell’autore e del suo tempo, ma nel cammino scelto è proprio l’opera, sbocciata da una relazione di fermenti, a illuminare ciò che le sta intorno.
Il percorso include anche scelte inconsuete per la storiografia, in quanto specie nel Novecento esistono più forme di modernità che non siano unicamente l’avanguardia pura: non sempre, difatti, la storia procede in linea retta.
Indice
II Preludio e tema
15. I. La sinfonia in e dopo Beethoven. Il caso Mendelssohn
25. II. Wagner, l’opera d’arte dell’avvenire e la nascita della musica moderna
35. III. L’innovazione del poema sinfonico da Liszt a Richard Strauss. L’esempio di Zarathustra
45. IV. La diffusione della modernità in Europa e in Francia. Il Pelléas e La mer di Claude Debussy
55. V. L’arrivo a Parigi di Stravinskij e l’avvento di una modernità radicale. Da Petruška al Sacre du printemps
65. VI. Vienna e la crisi del linguaggio. La musica atonale di Schönberg e degli allievi. Il Pierrot lunaire
75. VII. La dodecafonia in Schönberg e negli allievi. Le Variazioni per orchestra op. 31
85. VIII. La liberazione del suono. Edgar Varèse fra Intégrales e Ionisation
95. IX. Dalla serialità integrale alla musica elettronica. Il Canto dei fanciulli di Stockhausen
105. X. L’opera da camera come genere moderno: gli esempi di Britten e Henze
115. XI. Gli sviluppi della musica italiana e l’arte di Luciano Berio in Sinfonia
125. XII. L’apporto della tecnologia informatica alla musica. L’IRCAM di Parigi e Répons di Boulez