Helmut Lachenmann è un compositore che ha cambiato il volto della musica degli ultimi cinquant’anni. A volte gli piace provocare: “Chi sbatte la porta e se ne va dalla sala, ha capito la mia musica”, ha detto. Altre ama mettere in guardia: “Un compositore che vuole irritarmi ha già perduto in partenza”. E fra le due affermazioni, per quanto assurdo sembri, non c’è nessuna contraddizione.
Attraverso il confronto con ciò che non è familiare, Lachenmann vuole stimolare un nuovo tipo di ascolto, una percezione critica di ciò che ci circonda.
La regista Wiebke Pöpel ha trascorso molto tempo con Helmut Lachenmann dando vita a My Way un film che sposa con sapienza l’uomo all’artista, la vita privata a quella pubblica. Grazie al suo sguardo incontriamo Lachenmann in prova con Sir Simon Rattle e i Berliner Philharmonikern, o a casa sua a Leonberg, riandiamo agli anni di formazione con Luigi Nono a Venezia, assistiamo alla trasformazione dell’opera Das Mädchen mit den Schwefelhölzern in balletto nella Opernhaus Zürich. Infine, lo accompagniamo nel suo rifugio sul Lago Maggiore dove fino a oggi ha creato tutte le sue opere.
Il documentario è in tedesco: ma è anche, e soprattutto, un film sui suoni e su come nasce la musica contemporanea che può essere ascoltato e visto da tutti.
Disponibile fino al 6 gennaio qui kulturmatinée: Komponist Helmut Lachenmann – MY WAY | ARD Mediathek

