Lo Strawinski di Casella, al tempo di Formiggini…
Come non lasciarsi affascinare da questo libro? Un libriccino minuscolo, finemente stampato su carta di qualità e ben cucito, con sovraccoperta istoriata e pergamino di protezione. Fu pubblicato nel 1926 dall’editore modenese Angelo Fortunato Formiggini.
Il saggio di Casella su Stravinskij fu ampliato da Casella nel 1946 e pubblicato – postumo – nel 1947. Oggi, in una nuova edizione annotata, curata da Benedetta Saglietti e Giangiorgio Satragni, con la prefazione di Quirino Principe, è disponibile nel catalogo dell’editore Castelvecchi.
Sul sito di Michele Lischi:
Pubblicato da Formiggini nella collana “Medaglie” nel 1926.
Quando Alfredo Casella pubblicò questo breve studio su Igor Stravinskij (era il 1926), quest’ultimo, suo coetaneo, era nel pieno dell’attività compositiva, e infatti l’analisi critica della sua opera si ferma alla sonata per pianoforte del 1925. Ma c’era già parecchia carne al fuoco, e il dibattito era accesissimo.
Alfredo Casella si schiera decisamente fra gli ammiratori incondizionati del compositore russo, e osteggia sarcasticamente gli “analfabeti” che disprezzano la musica di Stravinskij a causa dell’ignoranza, dei pregiudizi e della scarsa propensione a calarsi nella sua musica.
Nel capitolo conclusivo afferma infatti senza esitazioni: … mi pare che l’opera di Igor Strawinski possa davvero, sin da oggi, considerarsi come una delle più perfette e compiute creazioni d’arte di tutta la nostra storia spirituale.
Casella passa in rassegna la carriera musicale del compositore russo, soffermandosi non solo sulle caratteristiche musicali di questa o quella opera…
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