Pubblicato da Formiggini nella collana “Medaglie” nel 1926.
Quando Alfredo Casella pubblicò questo breve studio su Igor Stravinskij (era il 1926), quest’ultimo, suo coetaneo, era nel pieno dell’attività compositiva, e infatti l’analisi critica della sua opera si ferma alla sonata per pianoforte del 1925. Ma c’era già parecchia carne al fuoco, e il dibattito era accesissimo.
Alfredo Casella si schiera decisamente fra gli ammiratori incondizionati del compositore russo, e osteggia sarcasticamente gli “analfabeti” che disprezzano la musica di Stravinskij a causa dell’ignoranza, dei pregiudizi e della scarsa propensione a calarsi nella sua musica.
Nel capitolo conclusivo afferma infatti senza esitazioni: … mi pare che l’opera di Igor Strawinski possa davvero, sin da oggi, considerarsi come una delle più perfette e compiute creazioni d’arte di tutta la nostra storia spirituale.
Casella passa in rassegna la carriera musicale del compositore russo, soffermandosi non solo sulle caratteristiche musicali di questa o quella opera…