Tra la prima copertina della Breve storia della musica di Massimo Mila, apparso per i tipi dell’editore Bianchi Giovini, Milano, 1946. bross. edit. pp. 356, 8°. Prima Edizione nella collana “Cultura” n. 3

e la sua ultima edizione, Einaudi 2014, collana ET Saggi pp. 488, sono trascorsi cronologicamente 68 anni, ma parecchie ere geologiche sia a livello grafico sia a livello della consapevolezza della disciplina (la storia della musica sembra ahimè inghiottita dalla musicologia). Il testo, al suo interno, non credo sia cambiato altrettanto.
Il fatto che questa Storia sia ancora in circolazione fa riflettere, almeno in due modi. La vitalità di un’opera è benvenuta, ma ci si chiede anche quali e quante posizioni critiche siano oggi superate e quanto e se, in effetti, di questo testo venga consigliata una lettura critica (nessuno crede che un’opera del 1946 possa essere letta senza molte precisazioni nel 2019).

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