Abbado e Benigni + 5 cori (623 bimbi e 150 adulti) + 3 orchestre (157 musicisti) + 2 solisti = la formula del successo

benigniabbadoSabato 25 ottobre 2008 si sono dati appuntamento a Bologna i protagonisti del memorabile concerto ideato da Claudio Abbado in risposta all’appello del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica, Ministero della Pubblica Istruzione, che si occupa di diffondere e salvaguardare la cultura musicale nella scuola dell’obbligo.
Abbado, alla testa dell’Orchestra Mozart, ha invitato Roberto Benigni per l’esecuzione di Pierino e il Lupo, la favola sinfonica composta da Sergej Prokof’ev nel 1936.
I personaggi di Pierino e il Lupo sono stati brillantemente interpretati dai solisti dell’orchestra: il purissimo flauto di Jacques Zoon impersona l’uccellino, il clarinetto sornione di Alessandro Carbonare si è calato nelle vesti del gatto, l’oboe di Victor Aviat nell’anatra, e il fagotto di Guilhaume Santana s’è trasformato per l’occasione nel nonno rompiscatole della fiaba («sentite − esordisce il narratore − sembra proprio il mi’ nonno!»). Esilaranti sul palcoscenico i marameo del discolo fiorentino che, accolto in scena dalla Marcia op. 99 di Prokof’ev, ha accennato un balletto con una violinista, s’è infilato tra i musicisti e ha finto di prendere in braccio il direttore che è stato al gioco («qui ci sta uno che non suona, con un pezzo di legno in mano…»). Benigni, avendo avuto carta bianca da Abbado, ha dato vita a un’edizione originale e convincente del testo parlato. L’intero Paladozza, pieno di spettatori fino all’ultimo seggiolino disponibile, esultava festante; palpabile l’entusiasmo: grandi e piccini applaudivano insieme, orchestra e coristi battevano i piedi.
Alla seconda parte del concerto hanno partecipato, oltre alla Mozart, anche l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e l’Orchestra Giovanile Italiana, grazie all’adesione dei fondatori Riccardo Muti e Piero Farulli. Hanno affiancato gli strumentisti il tenore Marius Brenciu e l’organista Iveta Apkalna, il Coro del Teatro Comunale di Bologna, diretto da Paolo Vero, e il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, il cui maestro è Erina Gambarini, più ben tre cori di voci bianche: quello del Comunale, di 70 elementi, guidato da Silvia Rossi, il Coro “Clarière” del Conservatorio della Svizzera Italiana, di 37 elementi, guidato da Brunella Clerici; a questi due va aggiunta la grande formazione corale che si è costituita in seguito al concorso “Un coro in ogni scuola” (realizzato dalla Regione Emilia-Romagna, Ufficio Scolastico Regionale, Ansas Ex Irre ER), conclusosi lo scorso 27 maggio al Teatro Manzoni, decretando la vittoria di dodici cori provenienti da tutta la regione per un totale di 516 bambini. I coristi, vestiti di nero e disposti sopra le tre orchestre si sono uniti per l’interpretazione del grandioso Te Deum di Hector Berlioz, composto per Napoleone III nel 1849, di difficile esecuzione per l’imponente dispiego di forze e per i grandi spazi richiesti: tra adulti e bambini, gli artisti superavano complessivamente le 900 unità. L’idea di Abbado è stata quella di realizzarlo esattamente com’è scritto in partitura: un’occasione di raro ascolto.
La “sala da concerto”-palazzetto, usato di solito per la pallacanestro, si è rivelata una scelta adatta ad accogliere la monumentale opera.
Al Paladozza s’è giocata un’importante partita, la gioiosa difesa della musica nella scuola pubblica, e celebrata una vittoria: la costituzione per un evento speciale del più grande coro scolastico mai esistito.
«Ascoltare la musica è come una medicina», ha detto Benigni. Ha rincarato la dose Luigi Berlinguer: «Un cittadino più musicale avrà meno paura dell’altro, di chi ci regala la cosa più preziosa che possiede la propria differenza».
5000 spettatori, parterre di vip, tra cui l’entusiasta Romano Prodi che ha dichiarato al Corriere della Sera: «È una cosa meravigliosa, ancora non vista in Italia, tanti piccoli cori che si uniscono in un grande coro. Mi sembra un bel segno di civiltà.»

Scuole in musica

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Piazza Vittorio Veneto, Torino: l’esibizione dell’Istituto Comprensivo “Antonio Vassallo”, Boves (CN)

Si è tenuta a Torino la II edizione di “Scuole in Musica” che ha registrato un’entusiasta partecipazione di giovani (1500 studenti, per un totale di 36 scuole) e docenti, un grande afflusso di pubblico e autorità: erano presenti i Direttori Generali di Uffici Scolastici Regionali e i Referenti Regionali per la musica di diverse Regioni italiane; la manifestazione è stata fortemente voluta dall’ente organizzatore: il Ministero della Pubblica Istruzione, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, con il patrocinio di molti sponsor.

L’On. Luigi Berlinguer, Presidente del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica, non ha voluto mancare all’appuntamento, sottolineando a più riprese il valore formativo del far musica insieme come elemento centrale per la formazione dell’individuo, come fattore di aggregazione e preludio alla convivenza armonica.

34 gruppi musicali si sono esibiti in innumerevoli piazze e vie del centro cittadino in miniconcerti auto-gestiti che spaziavano dal rock alla musica occitana al blues e al jazz, dalla musica rinascimentale a quella popolare. Molteplici le compagini musicali; impossibile nominarle tutte: dal numeroso gruppo vocale e strumentale del Liceo Classico “Cavour” di Torino (75 elementi) che si è esibito in Piazza Palazzo di Città, ai 60 componenti dell’Istituto Comprensivo “Vassallo” di Boves (CN) che hanno cantato e suonato in Piazza Vittorio Veneto proponendo musica popolare, fino ai 100 cantori del coro di voci bianche dell’Istituto Comprensivo “Tommaseo” (direzione didattica “D’Azeglio”) ai quali è stata riservata il prestigioso spazio della Galleria San Federico.

Grazie alla massiccia adesione all’iniziativa, ogni provincia piemontese ha avuto la sua rappresentanza: da Cuneo (Istituto Tecnico Commerciale “Monelli”) a Verbania (Scuola Media “Ranzoni” e l’Istituto Comprensivo “Rebora” di Stresa), da Pray Biellese a Tortona e Arquata Scrivia (AL), passando per San Damiano d’Asti (Scuole Media “Alfieri”) e Vercelli (Istituto Comprensivo “Ferrari”) ma anche Novara (Liceo Classico “Carlo Alberto”), senza dimenticare la folta presenza di scuole della provincia di Torino (Volpiano, Caselle Torinese, Torre Pellicce, Pino Torinese, Oulx, Bussoleno, Chivasso, Pinerolo, Cuorgnè,).

L’evento, che fa parte del Piano per il benessere dello studente promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione si è svolto in sinergia con gli atleti di “Euritmica”, che parteciperanno ai XXIV Campionati d’Europa di Ginnastica Ritmica, a Torino, dal 5 al 7 giugno prossimo, al Palasport Olimpico.

L’appuntamento finale, in Piazza San Carlo, ha visto protagonisti sia i giovani musicisti, sia gli atleti che hanno accompagnato con esibizioni artistiche un maxiconcerto, al quale ha partecipato l’Orchestra della Fondazione CRT.

Archivio del Ministero della Pubblica Istruzione

Così fan tutte per scolari: “Opera domani” al Comunale di Bologna

Giunto alla dodicesima edizione, dopo venti recite a Como, “Opera Domani” sbarca ora a Bologna, come parte integrante dei lavori del convegno internazionale “Cantando s’impara”.

“Opera Domani” è un percorso didattico di avvicinamento all’opera semestrale dedicato alle scuole primarie e secondarie lombarde. Terminato il momento formativo, gli spettatori in erba canteranno in teatro alcune arie, insieme ai giovani cantanti professionisti che interpretano i ruoli principali. Giunto alla dodicesima edizione, dopo venti recite a Como, l’esperimento sbarca ora a Bologna, come parte integrante dei lavori del convegno  “Cantando s’impara”.

Sono protagonisti cinquecento bambini, due compagnie di canto che si alternano (in ogni data sono programmate due rappresentazioni) e un’orchestra. A un cenno del direttore (che volta le spalle all’orchestra fuori dalla buca) si alzano le luci, e i piccoli, sempre concentrati e attentissimi, iniziano a cantare stando in platea e interagendo con l’azione sulla scena. Si scatena allora un incantesimo: le arie coreografate riempiono la sala, di volta in volta, di cappelli militareschi, torte di carta, festoni di fiori. Il maestro concertatore Massimiliano Toni ha raccontato come questo sia stato possibile con tre settimane di assidue prove: l’opera, per una durata complessiva di 73 minuti (circa un terzo dell’originale) tiene inchiodati alle sedie tutti gli ascoltatori.

Archiviata la fortissima emozione della prima, sono adesso pronti a partire per una tournée nel centro-nord Italia. Difficile immaginare un’operazione meglio riuscita, impossibile descrivere il contagioso entusiasmo dei piccoli in delirio per Mozart: una vera festa di suoni e colori.

28 marzo 2008

Giornale della Musica, recensioni on line