Perentorio, icastico, folgorante, l’attacco della Sinfonia n. 5 di Beethoven è probabilmente il più conosciuto al mondo ma è anche uno dei più ostici, tecnicamente parlando, per i direttori d’orchestra.
Toscanini, Karajan, Bernstein, Barenboim, Harding, Ozawa, Pappano, Muti, Thielemann, Abbado: i confronti (audio/video) di Enrico Girardi sul Corriere della Sera.
Esistono musei privati e pubblici. I musei privati, spesso, sono collezioni artistiche di un singolo individuo che sceglie i criteri espositivi e come gestire il suo museo. I musei privati sono oggi in decisa crescita e stanno cambiando radicalmente il paesaggio culturale. Opere in precedenza inaccessibili diventano visibili al pubblico. In assenza di adeguati finanziamenti, la generosità individuale può in effetti colmare una mancanza nella vita culturale di una nazione. Di conseguenza i gusti personali dei collezionisti influenzano sempre più il tipo di arte che viene commissionata, esposta, descritta, studiata. Liberi dalle necessità di rappresentare una comunità ampia, i collezionisti privati sono in grado di perseguire i propri interessi, esponendo lavori che li rappresentino.
Un museo pubblico segue invece standard legali ed etici, oltre a dover onorare la sua missione. Molti musei pubblici sono membri di organizzazioni museali professionali e sono anche tenuti a seguire i loro standard. La storia ha dimostrato che il mondo dell’arte trae beneficio da una variegata serie di voci e prospettive.
Oggi vanno emergendo alcuni modelli di partenariato tra pubblico e privato che promuovono la condivisione della conoscenza, e consentono ai musei, sia quelli di recente fondazione sia già affermati, di imparare gli uni dagli altri e dalle esperienze passate.
Ci si può quindi chiedere: in che modo la musica rientra nel gusto e nelle scelte museali di collezioni pubbliche e private? Quali opere d’arte legate alla musica esistono nei musei pubblici e privati di tutto il mondo? Come vengono studiati e catalogati questi oggetti? Come vengono organizzati per l’esposizione pubblica? Il pubblico dovrebbe essere reso consapevole dei cambiamenti nella gestione del patrimonio musicale di tutti. Solo attraverso lo scambio e la collaborazione tra artisti, istituzioni e il loro pubblico che possiamo tutelare l’ecosistema artistico per il XXI secolo e per il nostro futuro.
Il 2020 è un anno importante per Beethoven. Il suo 250esimo compleanno sarà celebrato tutto il mondo. Questo simposio prende attivamente parte alle celebrazioni rendendo omaggio al compositore organizzando una sessione apposita, su temi beethoveniani, curata da Benedetta Saglietti.
Il Call for paper riguarda i seguenti temi:
Iconografia musicale (dipinti, ceramiche, sculture, arazzi, poster, disegni e incisioni, fotografia, media digitali, etc.) in collezioni d’arte
Strumenti musicali in collezioni private e pubbliche
Fonti sonore / Archivi sonori
Immagini musicali in cataloghi d’arte o pubblicità (posters, video, spot televisivi, etc.)
Oggetti e immagini relativi alla musica in collezioni private e pubbliche
L’orientalismo e la musica nelle collezioni artistiche
Museologia e musica
Curatele di mostre d’arte inerenti la musica: passate, presenti e prospettive d’innovazione futura (tavola rotonda)
Beethoven (iconografia, organologia, museologia, 250esimo anniversario della nascita, e sessioni libere)
Temi liberi sull’iconografia musicale
CALL FOR PAPERS – Si accettano proposte a partire dal 3 novembre 2019.
Il CFP si chiude il 28 febbraio 2020. Il comitato notificherà l’accettazione del paper entro l’aprile 2020.
Calendario: Il simposio si terrà dal 15 al 17 ottobre 2020.
7-9 OTTOBRE 2021
Linee guida:
si accettano
relazioni di 20 minuti (10 minuti per la discussione)
poster
presentazioni brevi di 10 minuti
Lingua ufficiale del simposio: Inglese
Inviare le proposte all’indirizzo:
ictmsymposiumportugal@gmail.com includendo:
titolo
scelta della proposta (20′, 10′, poster)
nome del proponente e affiliazione
email
richieste tecniche
breve biografia (15 righe)
abstract
Comitato:
Zdravko BLAŽEKOVIC, City University of New York, The Graduate Center
Cristina SANTARELLI, Istituto per i Beni Musicali in Piemonte, Torino
Luzia Aurora ROCHA, Universidade NOVA de Lisboa
Luísa CYMBRON , Universidade NOVA de Lisboa
Antonio BALDASSARRE, Hochschule Luzern: Musik
Cristina BORDASIBAÑEZ, Universidad Complutense, Madrid
Comitato organizzatore: Luís Correia de Sousa (coord.), Nuno Prates, Maria Fernandes, Rui Araújo, Beatriz Carvalho, Edward d’Abreu, Luísa Gomes
Quando cominciò la mia passione podistica iniziai a collaborare con gli amici di Runlovers scrivendo di musica in modo diverso dal solito e per un pubblico di curiosi. Ascoltando da sempre musica classica, amando scrivere e correre, è stato facile unire le tre passioni.
Beethoven, santo patrono dei runners
Iniziare a correre è stato un po’ come smettere di fumare: non sai mai qual è la volta buona.
Un giorno fatidico, uscita col fedele lettore mp3, con la musica del cuore, in tenuta da bici, mi sono fermata in un posto che amo e ho pensato:
“Oggi provo a correre”
Avevo bisogno del ritmo giusto. Da sempre sono di ferma fede beethoveniana.
Avete presente la Quinta Sinfonia? Ta-ta-ta-taaaa, Ta-ta-ta-taaa. Da un impulso ritmico Beethoven costruisce un mondo intero.
Una delle metafore con cui più spesso è stato descritto Beethoven è quella del Titano o Promèteo, anche per questo motivo.
Allegro molto
Non appena il quarto movimento, “Allegro molto”, del Quartetto op. 59 n. 3, è partito nelle mie orecchie, mi sono convinta. Beethoven sarebbe stato perfetto non solo nella mia vita quotidiana, ma sempre, anche mentre correvo.
Quando ho avuto un po’ più di fiato ho ascoltato il quartetto per intero. Per la prima volta, correndo. Il mio lettore mp3 mescolava i movimenti, un po’ a caso, così:
III. Menuetto. Grazioso – Trio
Oggi, anche se vado un po’ più lontano di quel primo fatidico giorno, questo quartetto conserva sempre un suo speciale equilibrio, una durata, un “tutto” perfetto. Anche per correre.
Questo è il primo movimento, i primi 11′ d’inebriante bellezza. Di distillata, purissima fatica prima di correre… via, sotto la doccia.
I. Introduzione. Andante con moto – Allegro vivace
Il tema intonato dal primo violino (1’33”) funziona come un mantra. Mi concentro su quella frase. La osservo modificarsi come un fiore che cresce ripreso all’acceleratore.
Il Tokio è tra i miei quartetti preferiti. Amo l’Alban Berg che vedete nei video sopra e, tra gli italiani, tenete sempre d’occhio il Quartetto diCremona.
c.v.d.
In Colorado esiste una gara intitolata “Beat Beethoven“: si corre sulle note della Quinta Sinfonia e l’obiettivo è arrivare prima che la sinfonia finisca…
È un’icona. Può essere tutto, e il contrario di tutto. Ha finito per dar suono e forma all’anelito alla felicità. Interrompe una manifestazione della AfD (Alternative für Deutschland, il partito di ultra-destra tedesco) il 25 novembre 2017.
È il re indiscusso dei flash-mob. È la colonna sonora delle rivolte di massa. Naturalmente, si oppone ai regimi
(protesta di piazza Tienanmen, 1989). Se li avesse, sarebbe la felicità dei suoi eredi, poiché farebbe più soldi di Beyoncé.