Menuhin apollineo e zen (“Musica e vita interiore”)

menuhinYehudi Menuhin,

Musica e vita interiore,

prefazione di Moni Ovadia,

Palermo, rueBallu Edizioni 2010, pp. 141, € 16.

Negli anni ’70 venne girato nello stile dell’epoca un documentario su Arthur Rubinstein: il pianista accoglieva il giornalista nel salotto di casa conversando amabilmente sulla propria vita.

Allo stesso modo Yehudi Menuhin si comporta in questo libro, formato da testi di diversa natura: discorsi pronunciati in varie occasioni, interviste, prefazioni a libri altrui. Dell’interprete apollineo dal profilo statuario si scopre il lato nascosto: il violinista dalla vita avventurosa che ebbe per maestro Enescu, per il quale hanno scritto Frank Martin, Bartók e Bloch, che ha avuto per numi tutelari Constantin Brunner e Pierre Bertaux.

L’uomo di cultura che sa parlare della musica e del silenzio, della meditazione e della didattica musicale, dell’Om e dell’Ecclesiaste, dei viaggi in India (celebre la sua amicizia con lo yogi B. K. S. Iyengar), del libro Lo zen e il tiro con l’arco, citando Hölderlin, Yeats, Shakespeare. È un piacere ascoltarlo. Non molti musicisti eccezionalmente dotati hanno anche il dono di una scrittura così lieve. Come in passato la scelta di rueBallu di pubblicare questo titolo, che fa parte della collana “hommes extraordinaires”, appare davvero azzeccata.

Il Giornale della Musica, 288, gennaio 2012, p. 25

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